RITMO NAMIBIANO BIS – DAL 25 AGOSTO AL 05 SETTEMBRE – CON ACCOMPAGNATORE EUROCOMEX

PROGRAMMA

 

 

GIORNO 1 Italia (Roma) / Windhoek

25 ago 2023

Italia / Windhoek

Partenza dall’Italia con voli di linea via scalo internazionale, pasti e pernottamento a bordo.

 

GIORNO 2 Windhoek (50 km)

26 ago 2023

All’arrivo a Windhoek disbrigo delle formalità d’ingresso. Incontro con la guida locale di lingua italiana e accompagnatore Eurocomex, trasferimento in città per una breve visita della capitale Namibiana. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

SISTEMAZIONE PREVISTA – Avani Windhoek Hotel & Casino  – 26 ago -27 ago  NOTTI: 1

  • TRATTAMENTO DEL GIORNO: Cena

 

GIORNO 3 Windhoek /Etosha National park (415) 

27 ago 2023

Pensione completa. Attraversando la regione centrale si giunge all’ingresso meridionale del rinomato Parco Etosha. Pranzo all’arrivo al Lodge e, nel pomeriggio un safari nel parco per iniziare ad apprezzare ed avvistare i grandi mammiferi africani. Cena e pernottamento al lodge.

 

SISTEMAZIONE PREVISTA – Etosha Safari Lodge – 27 ago – 29 ago NOTTI: 2

  • TRATTAMENTO DEL GIORNO: Pensione completa

 

GIORNO 4  ETHOSHA NATIONAL PARK 

28 ago 2023

Etosha National Park

Pensione completa. Intera giornata dedicata al safari con veicoli aperti del lodge. Il parco Etosha si presenta come un’immensa pianura dove gran parte della zona centrale è dominata dal pan, una piana di origine salina, che crea un paesaggio unico nel suo genere. Le tante pozze  d’acqua  attirano  poi  centinaia  di  animali  alla  ricerca  di  ristoro.  Pranzo  in  corso  d’escursione.  Si  esce  dal  parco  nel  pomeriggio inoltrato, cena e pernottamento.

Il chilometraggio odierno è variabile a seconda degli avvistamenti Etosha National Park

L’Etosha National Park è il primo parco fondato in Namibia nel 1907 e  sicuramente  uno dei  migliori  luoghi  al mondo  per osservare gli  animali. Il suo nome significa “grande luogo bianco asciutto”, anche conosciuto come “la terra delle acque asciutte” e deriva dalla vasta depressione salina dalle sfumature bianche e verdastre chiamata Etosha Pan. Ma sono le foreste e le praterie  circostanti  a  costituire  un habitat tanto favorevole alla fauna del parco. L’Etosha National Park occupa una superficie di oltre 20000 kmq, dove vivono 114 specie di mammiferi, 340 di uccelli, sedici di rettili e anfibi e un’innumerevole varietà d’insetti. L’Etosha Pan è un vastissimo deserto salino pianeggiante che per pochi giorni l’anno, per via delle piogge, si trasforma in una laguna poco profonda popolata da fenicotteri e pellicani bianchi. Quando si formò, dodici milioni di anni fa, era una depressione poco profonda alimentata dalle acque del fiume Kunene, ma i mutamenti climatici e tettonici verificatisi nel corso dei secoli hanno fatto abbassare il livello dell’acqua e creato questa depressione salina che ora si riempie d’acqua solo sporadicamente. Quando le precipitazioni sono abbondanti, essa è alimentata da fiumi effimeri detti oshanas e omiramba che sono valli fluviali fossili i cui corsi d’acqua scorrono talvolta sotto terra.

La pianta più diffusa a Etosha è il Mopane, che circonda la depressione salina e costituisce circa 80% dell’intera vegetazione. Secondo la stagione si possono vedere nel parco elefanti, giraffe, zebre, antilopi saltanti (springbok), alcelafi rossi, gnu, orici (gemsbok), antilopi alcine, kudu maggiori, antilopi roane, struzzi, sciacalli, iene, leoni, ghepardi e leopardi. Tra le specie in pericolo di estinzione vi sono l’impala dal muso nero e il rinoceronte nero. La densità degli animali è in relazione alla vegetazione. Nella stagione secca invernale gli animali si raggruppano intorno alle pozze d’acqua, mentre durante i caldi e piovosi mesi estivi si disperdono e trascorrono le giornate riparandosi nella boscaglia. Di pomeriggio si possono vedere gli animali che riposano sotto gli alberi. Le temperature estive possono raggiungere i 44ºC. Anche gli uccelli abbondano, i buceri dal becco giallo sono molto diffusi e a terra si possono vedere le enormi otarde di Kori.

 

GIORNO 5 ETOSHA SUD/ DAMARALAND /SITO UNESCO TWYFELFONTEIN (480 KM) 

29 ago 2023

Pensione completa. Partenza per il Damaraland con sosta per la visita del villaggio Himba di Otjikandero. La popolazione HIMBA, semi- nomade, fiera e possente, abita queste terre da millenni e ha saputo mantenere, tutto sommato e malgrado tanti contatti con gli “occidentali”, le loro antiche tradizioni, gli usi e i costumi. Al termine dell’attività si prosegue verso la Regione del Damaraland. Il pomeriggio è dedicato alla visita del sito UNESCO di Twyfelfontein, uno dei musei all’aperto più significativi dell’Africa Australe. Si pensa che queste incisioni rupestri siano state fatte dai “San”, gli antenati dei Boscimani, ai tempi del Paleolitico ed abbiano avuto una funzione didattica. Delle lavagne in cui gli adulti insegnavano ai giovani la fauna locale e davano indicazioni precise sulle orme lasciate da ogni singolo animale e così discorrendo. La visita prosegue poi con gli Organ Pipe, le canne d’organo, e la Montagna Bruciata. Cena e pernottamento al lodge.

 

Himba

Tra il XVI e il XVII secolo gli Herero, un popolo bantu dedito alla pastorizia, entrarono in Namibia provenienti dall’Angola e si stabilirono con le loro mandrie in quest’area rimanendovi per circa 200 anni. Dopo questo periodo, probabilmente a causa del sovrappopolamento dovuto alle varie ondate di immigrazione, la maggior parte di loro si mosse verso sud alla ricerca di pascoli più idonei e si disperse in tutta la parte centro settentrionale del paese dando vita a innumerevoli scontri con il popolo dei Nama, anch’essi allevatori e alla ricerca di pascoli. Nel XIX secolo a seguito di un’epidemia di peste bovina e delle vessazioni subite dai Nama Swartbooi, gli Herero rimasti in Kaokoland si trovarono costretti, per non morire di fame, a ripassare il confine con l’Angola e chiedere aiuto alla tribù locale degli Ngwambwe. Questi li ribattezzarono Himba, che nella loro lingua significa “coloro che chiedono l’elemosina”. Gli Himba rimasero in Angola per oltre un lustro, fino a quando un Herero di nome Vita, che accompagnava una spedizione scientifica, li trovò e decise di aiutarli. Dopo averli organizzati militarmente si mise a servizio del governo portoghese in Angola per combattere i ribelli, in cambio di armi e bestiame. Finalmente nel 1916, Vita e gli Himba furono in grado di attraversare il fiume Kunene, sconfissero i Nama e poterono ritornare a vivere nelle loro terre. Nel frattempo l’opera missionaria compiva quasi un secolo e il popolo Herero era stato convertito al Cristianesimo e aveva cambiato molte delle sue tradizioni; le differenze fra coloro che fino a cent’anni prima erano stati un solo popolo, erano ora insormontabili e i due popoli pur parlando la stessa lingua non si riunirono più, gli Herero continuarono nel loro percorso di modernizzazione, mentre gli Himba mantennero il nome adottivo e rifiutarono ogni tipo di influenza esterna per vivere secondo la loro cultura e tradizione.

La società Himba si può definire un  sistema teocratico  dove  il capo villaggio è  anche il capo  spirituale e l’amministrazione del villaggio  (kraal) segue le regole religiose-tradizionali. La base della società Himba è la famiglia, spesso allargata agli  zii  e  ai cugini,  il  termine  villaggio è in realtà improprio, in quanto gli abitanti del kraal sono tutti parenti. Per questa ragione i rapporti fra i vari villaggi sono sempre numerosi e amichevoli per ragioni di matrimonio e d’affari. La loro religione si basa sul culto degli antenati: gli Himba ritengono che le      anime dei morti abbiano poteri soprannaturali e siano il tramite tra i viventi e Dio, che chiamano Mukuru. Da qui deriva la necessità di mantenere buoni rapporti con le anime dei defunti seguendo e rispettando le tradizioni e chiedendo la loro benedizione attraverso il fuoco  sacro detto Okuruwo. Questo è generalmente un unico ceppo ardente il cui mantenimento continuo è  a cura  del  capo tribù  e  della  sua  prima moglie; durante le cerimonie  sarà al fuoco sacro che il capo villaggio chiederà la benedizione degli antenati. L’economia degli Himba      si basa quasi esclusivamente sull’allevamento del bestiame, essi sono  pastori  semi-nomadi e  allevano  principalmente mucche  e capre.  La loro dieta consiste quasi esclusivamente di latte cagliato (Omahere) e carne, principalmente di capra, le mucche  infatti  sono  il  loro patrimonio e vengono macellate solo per eventi importanti. Sono anche soliti barattare capre e  manufatti  per  avere  in  cambio  mais, zucchero ed oggetti d’ornamento personale.

Le donne himba sono famose per il colore rosso della loro pelle che ungono con una crema ottenuta da burro e polvere d’ocra. Questo trattamento viene utilizzato per proteggere la pelle dal sole, dagli insetti e per assorbire il sudore e la polvere, (tutte le mattine l’ocra      viene tolta e rimessa), e naturalmente come trattamento di bellezza. Gli Himba sono  famosi  anche  per le  loro  acconciature chiamate erembe: i capelli delle donne vengono intrecciati con dell’extension di fibra di palma o crine di cavallo e le treccine così ottenute vengono avvolte da un tubicino di sottile pelle di capra che viene poi unta con l’ocra.

 

SISTEMAZIONE PREVISTA – Damara Mopane Lodge 29 ago – 30 ago NOTTI: 1

  • TRATTAMENTO DEL GIORNO: Pensione completa

 

GIORNO 6 DAMARALAND /SWAKOPMUND (410 km)

30 ago 2023

Pensione completa. Il viaggio oggi attraversa la regione selvaggia e spettacolare del Damaraland, la terra dei Damara, dal nome delle popolazioni che abitano questi territori, fino a raggiungere l’Oceano. Sosta a Cape Cross per visitare una nutrita colonia di Otarie del Cap. Di qui l’itinerario corre parallelo all’Oceano fino all’arrivo a Swakopmund, Pranzo in corso di viaggio. Arrivati a Swakopmund effettuiamo un tour orientativo per ammirare chiari esempi architettonici di retaggio coloniale tedesco. Cena e pernottamento.

 

Damaraland

Nel Namib settentrionale, le sporadiche sorgenti e i fiumi effimeri creano strisce verdi e umide in cui vivono animali selvatici, uomini e bestiame. Procedendo verso l’interno dalle dune e dalle pianure della spoglia Skeleton Coast, il terreno s’innalza gradualmente generando  prima alcune selvagge montagne desertiche, poi gli altopiani dalla vegetazione a macchia della Namibia Centrale. Questa è  la  zona  denominata Damaraland il cui nome deriva dell’etnia dei Damara. I suoi grandi spazi sono una delle ultime aree faunistiche non ufficiali dell’Africa, dove si possono ancora vedere gli animali vagare liberamente al di fuori dei parchi e delle riserve protette. Il Damaraland offre anche molte bellezze naturali tra cui il massiccio del Brandberg che culmina con la vetta più alta della Namibia – il Konigstein, alto 2573 m. Insieme a Twyfelfontein e allo Spitzkoppe, il Brandberg custodisce siti preistorici con alcune delle pitture e incisioni rupestri più belle del continente.

 

Twyfelfontein

la zona più conosciuta del Damaraland è la zona di Twyfelfontein. I Damara, che un tempo vivevano in questa zona, la denominarono Uri- Ais o “fontana saltante” dalla sua sorgente di acqua fresca. Nel 1947 il nome è stato cambiato in Twyfelfontein – che significa “fontana dubbiosa”, dal primo colono bianco, che riteneva che la sorgente fosse troppo debole per essere un valido supporto per l’allevamento del bestiame. Nel 1952 la zona è stata dichiarata monumento nazionale per i suoi tesori artistici. Twyfelfontein è conosciuta per l’abbondanza di graffiti e pitture rupestri situate in una valle di arenaria rossa. Si crede che i graffiti risalgano a circa 6000 anni fa. In totale vi sono oltre 2500 graffiti divisi in sei categorie o fasi, fino al XIX secolo. La maggior parte dei graffiti rappresenta animali e le loro orme, con rare rappresentazioni di uomini rispetto alle migliaia d’immagini presenti. Le pitture e le incisioni rupestri hanno un’origine incerta e le ipotesi sulle loro origini abbondano. Purtroppo non esiste un modo affidabile di datarle senza distruggerle. Si può dedurre che gli artisti fossero nomadi che vivevano di caccia e di raccolta e che non conoscessero l’agricoltura né la ceramica. La maggior parte delle pitture rupestri riflette il rapporto tra gli esseri umani e la natura. Alcune sono rappresentazioni stilizzate, ma nella maggior parte dei casi riproducono fedelmente e con grande abilità le persone e gli animali della regione. I temi ricorrenti comprendono il ruolo delle donne e degli uomini, battute di caccia e pratiche di medicina naturale. Le pitture si possono raggruppare in tre periodi distinti: le più antiche sembrano riflettere un periodo di nomadismo durante il quale le popolazioni si dedicavano prevalentemente alla caccia. Le opere successive, che rivelano un netto miglioramento artistico, suggeriscono pacifiche incursioni di gruppi provenienti da altre zone, forse San o Khoi-Khoi. L’ultimo stadio indica un impoverimento dell’espressione artistica dovuto forse a una perdita d’interesse verso il genere. Le tonalità del rosso si ottenevano principalmente macinando ossidi di ferro e aggiungendo a questa polvere un po’ di grasso animale per formare una pasta adesiva. I pigmenti bianchi erano ricavati dalla silice, dal quarzo in polvere e dalle argille bianche ed erano per natura meno adesivi di quelli rossi. Gli artisti applicavano i colori alla roccia usando le dita, bastoncini e pennelli ricavati con peli d’animali. L’arte rupestre ha la particolarità di essere ammirata nel luogo della sua creazione. L’osservatore attento potrà dunque farsi un’idea dell’ambiente che ha ispirato i dipinti.

 

SISTEMAZIONE PREVISTA – The Delight Swakopmund 30 ago – 01 set NOTTI: 2

  • TRATTAMENTO DEL GIORNO: Pensione completa

 

GIORNO 7 SWAKOPMUND /WALIS BAY & SANDWICH HARBOUR (90 KM) 

31 ago 2023

Swakopmund – Walvis Bay & Sandwich Harbour (90Km)

Pensione completa. Oggi effettuiamo una delle escursioni più belle. Iniziamo infatti con un’uscita in barca sulle placide acque della Walvis Bay. Qui è possibile ammirare pellicani, otarie, leoni marini e con un po’ di fortuna anche delfini. A bordo viene servito un pranzo leggero per poi proseguire in 4×4 verso l’area di Sandwich Harbour. Qui le dune si gettano letteralmente nell’Oceano e le pozze naturali di acqua salmastra che si creano con l’andamento delle maree, attirano qui centinaia di uccelli marini di tantissime specie. Attraversando le saline rosa si rientra nel pomeriggio inoltrato a Swakopmund al termine di una giornata che rimarrà a lungo tra i ricordi più belli. Cena in ristorante e pernottamento.

 

Sandwich Harbour

La laguna di Sandwich Harbour è situata a 48 chilometri a sud di Walvis Bay, ai piedi di maestose dune color avorio ed è una spettacolare destinazione, specialmente per gli appassionati di fotografia. Molto conosciuta dai pescatori, dagli ornitologi e dagli amanti della natura, la laguna un tempo era una baia aperta, chiamata nei vecchi testi Sandfisch Haven, che con il passare degli anni è  stata chiusa dalla sabbia.       La zona di Sandwich ha un  fascino mistico, arricchito dalla leggenda che narra che sotterrato da qualche parte nelle dune al  di sopra del  livello dell’alta marea, vi fosse una nave con un carico d’avorio, oro e pietre preziose.  Questo tesoro è stato cercato da tanti, ma sino ad    oggi nessuno ha avuto la fortuna di scoprirlo.

La laguna riceve acqua dolce dalle falde acquifere interne ed è un santuario per un gran numero d’uccelli di ripa. E’ anche un’importante zona riproduttiva per una grande varietà di pesci. La zona è accessibile solo mediante veicoli 4×4 e con un apposito permesso.

 

GIORNO 8 SWAKOPMUND /SOSSUSVLEI (380 KM) 

01 set 2023

Pensione completa. Dopo la prima colazione partiamo in direzione sud, attraversando tutto il settore settentrionale del Namib Naukluft  National  Park  tra canyon e  paesaggi lunari. All’orizzonte saranno  ben visibili le alte dune del deserto del Namib: uno degli  scenari più belli  ed impressionanti della Namibia. Sistemazione in lodge. Il pomeriggio sarà a disposizione per una delle tante attività disponibili o  semplicemente per il relax gustando a pieno i colori, le luci e i suoni del deserto. Pernottamento.

 

SISTEMAZIONE PREVISTA – Le Mirage Resort & Spa 01 set – 03 set NOTTI: 2

  • TRATTAMENTO DEL GIORNO: Pensione completa

 

GIORNO 9 SOSSUSVLEI, IL DESERTO DEL NAMIB (100 KM) 

02 set 2023

Pensione completa. La sveglia oggi è prevista alle prime luci del giorno. Si entra infatti all’interno del Parco del Namib Naukluft proprio al

sorgere del sole. I primi 50 Km sono su una strada asfaltata e da molti questo tragitto è considerato il più stupefacente di tutto il paese.

Cordoni di dune, infatti, lambiscono la strada e man mano che il sole si alza, le dune

assumono da un lato tutte le colorazioni possibili del rosso mentre l’altro lato rimane in ombra. Un gioco di colori che da sempre affascina i visitatori di questo antico deserto. Ci sarà del tempo a disposizione anche per esplorare Dead Vlei, uno degli angoli più belli in assoluto del Namib e non mancherà una visita al vicino Canyon di Sesriem. Rientro al lodge per il pranzo. Pomeriggio a disposizione per relax ai bordi piscina o per attività facoltative. Cena e pernottamento.

 

Sossusvlei

Questa valle dove il fiume Tsauchab scompare tra l’argilla bianca alla base di alcune tra le dune più alte del mondo, è una delle attrazioni turistiche più spettacolari della Namibia. Le dune si stendono a perdita d’occhio e le loro ricche colorazioni variano dall’albicocca al rosso e all’arancio vivo. Tre dei punti più belli nella zona di Sossusvlei sono: Hidden Vlei, a breve distanza dal parcheggio 2×4, Deadvlei, così nominata a causa degli scheletrici tronchi di antiche acacie che si trovano al centro della secca piana e Sossusvlei stessa. Se le piogge sono abbondanti, il fiume Tsauchab riesce a scorrere fino alla valle creando un paradiso per gli uccelli acquatici. Anche durante la stagione secca spesso è possibile vedere orici, antilopi saltanti e struzzi che si nutrono della sparsa vegetazione lungo i corsi d’acqua. Il Nara!, un frutto simile allo Tsamma, melone che si trova in questa zona, viene mangiato per il suo contenuto d’elementi nutritivi e di liquido.

 

Le Dune Del Namib

Le dune del Namib si estendono a sud, dall’Orange al Kuiseb River, (nella zona nota come dune sea o “mare di dune”) e a nord, da Torra Bay nel parco della Skeleton Coast fino al fiume Cuoca in Angola. Sono composte da variopinte sabbie di quarzo ed hanno sfumature che vanno dal color crema all’arancio, al rosso e al viola. A differenza delle antiche dune del Kalahari, quelle del Namib sono dinamiche perché si spostano e assumono forme particolari per effetto del vento. La parte superiore della duna, rivolta in direzione dello spostamento, si chiama pendio di scorrimento ed è qui che la sabbia, cadendo dalla cresta, scivola verso il basso. In questo punto si accumulano le particelle vegetali e i detriti animali che costituiscono la magra fonte alimentare degli abitanti di quest’ambiente e proprio per questo motivo vi si concentrano quasi tutte le forme di vita esistenti sulle dune.

 

Sesriem Canyon

Molti anni fa il fiume Tsauchab, che sorge nelle montagne Naukluft e Zaris intagliò un canyon in questa zona apparentemente desolata. Il Sesriem Canyon in realtà ospita uccelli, animali e piante perché le sue ripide pareti impediscono l’evaporazione dell’acqua e proiettano fresche ombre sul canyon. Oggi il fiume Tsauchab scorre solo dopo abbondanti piogge. Pare che il nome “Sesriem” derivi dal fatto che i primi visitatori dell’area raccogliessero l’acqua dal fiume unendo sei cinghie per i buoi (“riems” in Afrikaans) per fare in modo che un secchio raggiungesse l’acqua dalla cima del canyon. La parte ovest di questo canyon profondo 30 metri diventa gradualmente più bassa e a un certo punto il fiume si espande e forma una valle lungo il suo corso per Sossusvlei

 

GIORNO 10 SESRIEM (SOSSUSVLEI) / DESERTO DEL KALAHARI (290 KM) 

03 set 2023

Pensione completa. Un gradevole trasferimento tra bei passi montani ed ampie vallate ci conduce verso la regione del deserto del Kalahari. Sistemazione in uno dei Lodge della regione. Al pomeriggio esploriamo questo fragile eco-sistema con un’attività di safari a bordo di veicoli 4×4 aperti per poter apprezzare in tutta la sua bellezza anche questo affascinante deserto. Cena e pernottamento.

 

Per saperne di più: Kalahari

Il deserto del Kalahari è una vasta distesa sabbiosa che si estende per circa 520.000 km², è situato sull’immenso altopiano che copre l’Africa australe e si trova ad una altezza media di 900 metri. Copre il 70% del territorio del Botswana e parti dello Zimbabwe, della Namibia e del Sudafrica ed è il quarto deserto al mondo per estensione. Il deserto del Kalahari si trova all’interno di un bacino che porta lo stesso nome e misura oltre due milioni e mezzo di chilometri quadrati arrivando a coprire ben nove paesi africani. Il nome Kalahari deriva dalla parola Kgalagadi della lingua Tswana e significa “la grande sete”. Il Kalahari è un deserto di sabbia rossa, in parte arido e in parte semi arido. Parti del Kalahari ricevono più di 250 mm di acqua piovana ogni anno, mentre la zona veramente arida si trova a sud-ovest, dove ogni anno piovono meno di 175 mm d’acqua, rendendo quest’area un deserto di tipo fossile. Le temperature estive variano dai 20 ai 40 °C, mentre in inverno il clima è secco e freddo, con una temperatura minima che può essere sotto lo zero. Le uniche riserve d’acqua di grandi dimensioni sono costituite dai pan, laghi salati effimeri che si riempiono durante la stagione delle piogge. Tra gli animali che vivono nella regione vi sono iene, leoni, suricati, antilopi e molte specie di rettili e uccelli. La vegetazione è molto variegata e comprende più di 400 specie di piante, ma consiste principalmente di graminacee e acacie. Il Kalahari ospita l’antico popolo nomade dei Boscimani, che si crede vivano in queste terre come cacciatori-raccoglitori da almeno ventimila anni. Vi sono numerosi giacimenti di carbone, rame e nichel e una delle più grandi miniere di diamanti del mondo.

 

I San

I Boscimani o San come preferiscono farsi chiamare, sono gli abitanti più antichi dell’Africa Australe. Sembra accertato dalla scienza ufficiale che i San costituiscano uno dei più antichi rami dell’evoluzione dell’uomo moderno. I San vivevano perlopiù in gruppi nomadi composti di 25-35 persone. Ciascun gruppo si componeva di diverse famiglie. Questa etnia applicava un sistema di divisione delle terre in base al quale ogni gruppo aveva un suo territorio definito, che poteva misurare anche 1000 Kmq. Non vi era una gerarchia politica e non esistevano capi: le decisioni erano prese collettivamente dall’intero gruppo, all’interno del quale avevano diritto di parola tanto gli uomini quanto le donne. Ma non tutti i San vivevano solo di caccia e di raccolta. All’inizio del XIX secolo i San gestivano, infatti, una delle più vaste reti commerciali dell’era pre coloniale, estesa in tutto il Kalahari. L’arrivo delle popolazioni bantu, portò al declino di questo popolo che si aggravò ulteriormente con l’arrivo dei Boeri. Il conflitto con i bianchi è stato particolarmente cruento: i Boscimani erano accusati di attaccare indiscriminatamente il bestiame e di cacciare in zone che ora appartenevano ai coloni, di conseguenza furono perseguitati e addirittura cacciati dai coloni alla stregua di animali feroci. Oggi i San vivono principalmente in Botswana, nel deserto del Kalahari e in Namibia e sono considerati al livello più basso della scala sociale africana perché, non avendo più terra, hanno dovuto abbandonare il proprio stile di vita e di conseguenza la loro cultura. In Namibia vivono nella parte nord-orientale del paese e si suddividono in quattro gruppi: i Naro nella zona di Gobabis, gli !Xukwe e gli Hei//Kom nel Bushmanland occidentale, nel Kavango e nel Caprivi e gli Ju/hoansi (o kung) nel Bushmanland orientale, numerosi soprattutto nella zona intorno alla città di Tsumkwe. In passato la grande flessibilità della loro società ha aiutato i San a sottrarsi alle conquiste e alle dominazioni di altri popoli, ma al tempo stesso ha impedito loro di organizzarsi per formare gruppi di pressione e quindi rivendicare e difendere i loro diritti.

 

SISTEMAZIONE PREVISTA Kalahari Anib Lodge – 03 set – 04 set NOTTI: 1

  • TRATTAMENTO DEL GIORNO: Pensione completa

 

GIORNO 11 DESERTO DEL KALAHARI /WINDHOEK (290 KM) 

04 set 2023

Dopo la prima colazione, trasferimento in aeroporto. Volo di rientro in Italia via scalo internazionale. Pasti e pernottamento a bordo.

SISTEMAZIONE PREVISTA   –  04 set – 05 set  NOTTI: 1

 

GIORNO 12 ITALIA  

Italia

Arrivo a destinazione in giornata.

 

 

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE € 4.400,00  minimo 15

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE € 4.150,00  minimo 20

TASSE AEROPORTUALI:  € 520

SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA:  € 550

ASSICURAZIONE ANNULLAMENTO: € 230

 

OPERATIVO VOLI
25 AUG ROMA              –  ADDIS ABEBA   23.40 – 07.10
25 AUG ADDIS ABEBA –  WINDHOEK      08.35 – 13.20
04 SEP WINDHOEK      –  ADDIS ABEBA  14.30 – 21.20
05 SEP ADDIS ABEBA  –  ROMA                 00.05  – 05.35

 

La quota comprende

-voli di linea in economica da Roma Fiumicino

-tutti i trasferimenti in loco in bus riservato

-trattamento di Pensione Completa dalla cena del 2°giorno alla prima colazione del giorno di partenza (eccetto il pranzo del 6°giorno dove è previsto un leggero spuntino)

-visite ed escursioni, ingressi inclusi quando necessari

-guida/accompagnatore in loco per tutta la durata del viaggio

-set da viaggio

-assicurazione medico bagaglio

-ACCOMPAGNATORE EUROCOMEX

La quota non comprende

-tasse aeroportuali da riconfermare al emissione dei biglietti

-bevande ai pasti

-mance

-assicurazione annullamento

-extra di carattere personale e quanto non specificato ne la quota comprende

 

IL COSTO DEL VOLO DI AVVICINAMENTO BARI-ROMA-BARI E’ DA VERIFICARE AL MOMENTO DELLA PRENOTAZIONE

 

Richiedi informazioni:

PROGRAMMA

 

 

GIORNO 1 Italia (Roma) / Windhoek

25 ago 2023

Italia / Windhoek

Partenza dall’Italia con voli di linea via scalo internazionale, pasti e pernottamento a bordo.

 

GIORNO 2 Windhoek (50 km)

26 ago 2023

All’arrivo a Windhoek disbrigo delle formalità d’ingresso. Incontro con la guida locale di lingua italiana e accompagnatore Eurocomex, trasferimento in città per una breve visita della capitale Namibiana. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

SISTEMAZIONE PREVISTA – Avani Windhoek Hotel & Casino  – 26 ago -27 ago  NOTTI: 1

 

GIORNO 3 Windhoek /Etosha National park (415) 

27 ago 2023

Pensione completa. Attraversando la regione centrale si giunge all’ingresso meridionale del rinomato Parco Etosha. Pranzo all’arrivo al Lodge e, nel pomeriggio un safari nel parco per iniziare ad apprezzare ed avvistare i grandi mammiferi africani. Cena e pernottamento al lodge.

 

SISTEMAZIONE PREVISTA – Etosha Safari Lodge – 27 ago – 29 ago NOTTI: 2

 

GIORNO 4  ETHOSHA NATIONAL PARK 

28 ago 2023

Etosha National Park

Pensione completa. Intera giornata dedicata al safari con veicoli aperti del lodge. Il parco Etosha si presenta come un’immensa pianura dove gran parte della zona centrale è dominata dal pan, una piana di origine salina, che crea un paesaggio unico nel suo genere. Le tante pozze  d’acqua  attirano  poi  centinaia  di  animali  alla  ricerca  di  ristoro.  Pranzo  in  corso  d’escursione.  Si  esce  dal  parco  nel  pomeriggio inoltrato, cena e pernottamento.

Il chilometraggio odierno è variabile a seconda degli avvistamenti Etosha National Park

L’Etosha National Park è il primo parco fondato in Namibia nel 1907 e  sicuramente  uno dei  migliori  luoghi  al mondo  per osservare gli  animali. Il suo nome significa “grande luogo bianco asciutto”, anche conosciuto come “la terra delle acque asciutte” e deriva dalla vasta depressione salina dalle sfumature bianche e verdastre chiamata Etosha Pan. Ma sono le foreste e le praterie  circostanti  a  costituire  un habitat tanto favorevole alla fauna del parco. L’Etosha National Park occupa una superficie di oltre 20000 kmq, dove vivono 114 specie di mammiferi, 340 di uccelli, sedici di rettili e anfibi e un’innumerevole varietà d’insetti. L’Etosha Pan è un vastissimo deserto salino pianeggiante che per pochi giorni l’anno, per via delle piogge, si trasforma in una laguna poco profonda popolata da fenicotteri e pellicani bianchi. Quando si formò, dodici milioni di anni fa, era una depressione poco profonda alimentata dalle acque del fiume Kunene, ma i mutamenti climatici e tettonici verificatisi nel corso dei secoli hanno fatto abbassare il livello dell’acqua e creato questa depressione salina che ora si riempie d’acqua solo sporadicamente. Quando le precipitazioni sono abbondanti, essa è alimentata da fiumi effimeri detti oshanas e omiramba che sono valli fluviali fossili i cui corsi d’acqua scorrono talvolta sotto terra.

La pianta più diffusa a Etosha è il Mopane, che circonda la depressione salina e costituisce circa 80% dell’intera vegetazione. Secondo la stagione si possono vedere nel parco elefanti, giraffe, zebre, antilopi saltanti (springbok), alcelafi rossi, gnu, orici (gemsbok), antilopi alcine, kudu maggiori, antilopi roane, struzzi, sciacalli, iene, leoni, ghepardi e leopardi. Tra le specie in pericolo di estinzione vi sono l’impala dal muso nero e il rinoceronte nero. La densità degli animali è in relazione alla vegetazione. Nella stagione secca invernale gli animali si raggruppano intorno alle pozze d’acqua, mentre durante i caldi e piovosi mesi estivi si disperdono e trascorrono le giornate riparandosi nella boscaglia. Di pomeriggio si possono vedere gli animali che riposano sotto gli alberi. Le temperature estive possono raggiungere i 44ºC. Anche gli uccelli abbondano, i buceri dal becco giallo sono molto diffusi e a terra si possono vedere le enormi otarde di Kori.

 

GIORNO 5 ETOSHA SUD/ DAMARALAND /SITO UNESCO TWYFELFONTEIN (480 KM) 

29 ago 2023

Pensione completa. Partenza per il Damaraland con sosta per la visita del villaggio Himba di Otjikandero. La popolazione HIMBA, semi- nomade, fiera e possente, abita queste terre da millenni e ha saputo mantenere, tutto sommato e malgrado tanti contatti con gli “occidentali”, le loro antiche tradizioni, gli usi e i costumi. Al termine dell’attività si prosegue verso la Regione del Damaraland. Il pomeriggio è dedicato alla visita del sito UNESCO di Twyfelfontein, uno dei musei all’aperto più significativi dell’Africa Australe. Si pensa che queste incisioni rupestri siano state fatte dai “San”, gli antenati dei Boscimani, ai tempi del Paleolitico ed abbiano avuto una funzione didattica. Delle lavagne in cui gli adulti insegnavano ai giovani la fauna locale e davano indicazioni precise sulle orme lasciate da ogni singolo animale e così discorrendo. La visita prosegue poi con gli Organ Pipe, le canne d’organo, e la Montagna Bruciata. Cena e pernottamento al lodge.

 

Himba

Tra il XVI e il XVII secolo gli Herero, un popolo bantu dedito alla pastorizia, entrarono in Namibia provenienti dall’Angola e si stabilirono con le loro mandrie in quest’area rimanendovi per circa 200 anni. Dopo questo periodo, probabilmente a causa del sovrappopolamento dovuto alle varie ondate di immigrazione, la maggior parte di loro si mosse verso sud alla ricerca di pascoli più idonei e si disperse in tutta la parte centro settentrionale del paese dando vita a innumerevoli scontri con il popolo dei Nama, anch’essi allevatori e alla ricerca di pascoli. Nel XIX secolo a seguito di un’epidemia di peste bovina e delle vessazioni subite dai Nama Swartbooi, gli Herero rimasti in Kaokoland si trovarono costretti, per non morire di fame, a ripassare il confine con l’Angola e chiedere aiuto alla tribù locale degli Ngwambwe. Questi li ribattezzarono Himba, che nella loro lingua significa “coloro che chiedono l’elemosina”. Gli Himba rimasero in Angola per oltre un lustro, fino a quando un Herero di nome Vita, che accompagnava una spedizione scientifica, li trovò e decise di aiutarli. Dopo averli organizzati militarmente si mise a servizio del governo portoghese in Angola per combattere i ribelli, in cambio di armi e bestiame. Finalmente nel 1916, Vita e gli Himba furono in grado di attraversare il fiume Kunene, sconfissero i Nama e poterono ritornare a vivere nelle loro terre. Nel frattempo l’opera missionaria compiva quasi un secolo e il popolo Herero era stato convertito al Cristianesimo e aveva cambiato molte delle sue tradizioni; le differenze fra coloro che fino a cent’anni prima erano stati un solo popolo, erano ora insormontabili e i due popoli pur parlando la stessa lingua non si riunirono più, gli Herero continuarono nel loro percorso di modernizzazione, mentre gli Himba mantennero il nome adottivo e rifiutarono ogni tipo di influenza esterna per vivere secondo la loro cultura e tradizione.

La società Himba si può definire un  sistema teocratico  dove  il capo villaggio è  anche il capo  spirituale e l’amministrazione del villaggio  (kraal) segue le regole religiose-tradizionali. La base della società Himba è la famiglia, spesso allargata agli  zii  e  ai cugini,  il  termine  villaggio è in realtà improprio, in quanto gli abitanti del kraal sono tutti parenti. Per questa ragione i rapporti fra i vari villaggi sono sempre numerosi e amichevoli per ragioni di matrimonio e d’affari. La loro religione si basa sul culto degli antenati: gli Himba ritengono che le      anime dei morti abbiano poteri soprannaturali e siano il tramite tra i viventi e Dio, che chiamano Mukuru. Da qui deriva la necessità di mantenere buoni rapporti con le anime dei defunti seguendo e rispettando le tradizioni e chiedendo la loro benedizione attraverso il fuoco  sacro detto Okuruwo. Questo è generalmente un unico ceppo ardente il cui mantenimento continuo è  a cura  del  capo tribù  e  della  sua  prima moglie; durante le cerimonie  sarà al fuoco sacro che il capo villaggio chiederà la benedizione degli antenati. L’economia degli Himba      si basa quasi esclusivamente sull’allevamento del bestiame, essi sono  pastori  semi-nomadi e  allevano  principalmente mucche  e capre.  La loro dieta consiste quasi esclusivamente di latte cagliato (Omahere) e carne, principalmente di capra, le mucche  infatti  sono  il  loro patrimonio e vengono macellate solo per eventi importanti. Sono anche soliti barattare capre e  manufatti  per  avere  in  cambio  mais, zucchero ed oggetti d’ornamento personale.

Le donne himba sono famose per il colore rosso della loro pelle che ungono con una crema ottenuta da burro e polvere d’ocra. Questo trattamento viene utilizzato per proteggere la pelle dal sole, dagli insetti e per assorbire il sudore e la polvere, (tutte le mattine l’ocra      viene tolta e rimessa), e naturalmente come trattamento di bellezza. Gli Himba sono  famosi  anche  per le  loro  acconciature chiamate erembe: i capelli delle donne vengono intrecciati con dell’extension di fibra di palma o crine di cavallo e le treccine così ottenute vengono avvolte da un tubicino di sottile pelle di capra che viene poi unta con l’ocra.

 

SISTEMAZIONE PREVISTA – Damara Mopane Lodge 29 ago – 30 ago NOTTI: 1

 

GIORNO 6 DAMARALAND /SWAKOPMUND (410 km)

30 ago 2023

Pensione completa. Il viaggio oggi attraversa la regione selvaggia e spettacolare del Damaraland, la terra dei Damara, dal nome delle popolazioni che abitano questi territori, fino a raggiungere l’Oceano. Sosta a Cape Cross per visitare una nutrita colonia di Otarie del Cap. Di qui l’itinerario corre parallelo all’Oceano fino all’arrivo a Swakopmund, Pranzo in corso di viaggio. Arrivati a Swakopmund effettuiamo un tour orientativo per ammirare chiari esempi architettonici di retaggio coloniale tedesco. Cena e pernottamento.

 

Damaraland

Nel Namib settentrionale, le sporadiche sorgenti e i fiumi effimeri creano strisce verdi e umide in cui vivono animali selvatici, uomini e bestiame. Procedendo verso l’interno dalle dune e dalle pianure della spoglia Skeleton Coast, il terreno s’innalza gradualmente generando  prima alcune selvagge montagne desertiche, poi gli altopiani dalla vegetazione a macchia della Namibia Centrale. Questa è  la  zona  denominata Damaraland il cui nome deriva dell’etnia dei Damara. I suoi grandi spazi sono una delle ultime aree faunistiche non ufficiali dell’Africa, dove si possono ancora vedere gli animali vagare liberamente al di fuori dei parchi e delle riserve protette. Il Damaraland offre anche molte bellezze naturali tra cui il massiccio del Brandberg che culmina con la vetta più alta della Namibia – il Konigstein, alto 2573 m. Insieme a Twyfelfontein e allo Spitzkoppe, il Brandberg custodisce siti preistorici con alcune delle pitture e incisioni rupestri più belle del continente.

 

Twyfelfontein

la zona più conosciuta del Damaraland è la zona di Twyfelfontein. I Damara, che un tempo vivevano in questa zona, la denominarono Uri- Ais o “fontana saltante” dalla sua sorgente di acqua fresca. Nel 1947 il nome è stato cambiato in Twyfelfontein – che significa “fontana dubbiosa”, dal primo colono bianco, che riteneva che la sorgente fosse troppo debole per essere un valido supporto per l’allevamento del bestiame. Nel 1952 la zona è stata dichiarata monumento nazionale per i suoi tesori artistici. Twyfelfontein è conosciuta per l’abbondanza di graffiti e pitture rupestri situate in una valle di arenaria rossa. Si crede che i graffiti risalgano a circa 6000 anni fa. In totale vi sono oltre 2500 graffiti divisi in sei categorie o fasi, fino al XIX secolo. La maggior parte dei graffiti rappresenta animali e le loro orme, con rare rappresentazioni di uomini rispetto alle migliaia d’immagini presenti. Le pitture e le incisioni rupestri hanno un’origine incerta e le ipotesi sulle loro origini abbondano. Purtroppo non esiste un modo affidabile di datarle senza distruggerle. Si può dedurre che gli artisti fossero nomadi che vivevano di caccia e di raccolta e che non conoscessero l’agricoltura né la ceramica. La maggior parte delle pitture rupestri riflette il rapporto tra gli esseri umani e la natura. Alcune sono rappresentazioni stilizzate, ma nella maggior parte dei casi riproducono fedelmente e con grande abilità le persone e gli animali della regione. I temi ricorrenti comprendono il ruolo delle donne e degli uomini, battute di caccia e pratiche di medicina naturale. Le pitture si possono raggruppare in tre periodi distinti: le più antiche sembrano riflettere un periodo di nomadismo durante il quale le popolazioni si dedicavano prevalentemente alla caccia. Le opere successive, che rivelano un netto miglioramento artistico, suggeriscono pacifiche incursioni di gruppi provenienti da altre zone, forse San o Khoi-Khoi. L’ultimo stadio indica un impoverimento dell’espressione artistica dovuto forse a una perdita d’interesse verso il genere. Le tonalità del rosso si ottenevano principalmente macinando ossidi di ferro e aggiungendo a questa polvere un po’ di grasso animale per formare una pasta adesiva. I pigmenti bianchi erano ricavati dalla silice, dal quarzo in polvere e dalle argille bianche ed erano per natura meno adesivi di quelli rossi. Gli artisti applicavano i colori alla roccia usando le dita, bastoncini e pennelli ricavati con peli d’animali. L’arte rupestre ha la particolarità di essere ammirata nel luogo della sua creazione. L’osservatore attento potrà dunque farsi un’idea dell’ambiente che ha ispirato i dipinti.

 

SISTEMAZIONE PREVISTA – The Delight Swakopmund 30 ago – 01 set NOTTI: 2

 

GIORNO 7 SWAKOPMUND /WALIS BAY & SANDWICH HARBOUR (90 KM) 

31 ago 2023

Swakopmund – Walvis Bay & Sandwich Harbour (90Km)

Pensione completa. Oggi effettuiamo una delle escursioni più belle. Iniziamo infatti con un’uscita in barca sulle placide acque della Walvis Bay. Qui è possibile ammirare pellicani, otarie, leoni marini e con un po’ di fortuna anche delfini. A bordo viene servito un pranzo leggero per poi proseguire in 4×4 verso l’area di Sandwich Harbour. Qui le dune si gettano letteralmente nell’Oceano e le pozze naturali di acqua salmastra che si creano con l’andamento delle maree, attirano qui centinaia di uccelli marini di tantissime specie. Attraversando le saline rosa si rientra nel pomeriggio inoltrato a Swakopmund al termine di una giornata che rimarrà a lungo tra i ricordi più belli. Cena in ristorante e pernottamento.

 

Sandwich Harbour

La laguna di Sandwich Harbour è situata a 48 chilometri a sud di Walvis Bay, ai piedi di maestose dune color avorio ed è una spettacolare destinazione, specialmente per gli appassionati di fotografia. Molto conosciuta dai pescatori, dagli ornitologi e dagli amanti della natura, la laguna un tempo era una baia aperta, chiamata nei vecchi testi Sandfisch Haven, che con il passare degli anni è  stata chiusa dalla sabbia.       La zona di Sandwich ha un  fascino mistico, arricchito dalla leggenda che narra che sotterrato da qualche parte nelle dune al  di sopra del  livello dell’alta marea, vi fosse una nave con un carico d’avorio, oro e pietre preziose.  Questo tesoro è stato cercato da tanti, ma sino ad    oggi nessuno ha avuto la fortuna di scoprirlo.

La laguna riceve acqua dolce dalle falde acquifere interne ed è un santuario per un gran numero d’uccelli di ripa. E’ anche un’importante zona riproduttiva per una grande varietà di pesci. La zona è accessibile solo mediante veicoli 4×4 e con un apposito permesso.

 

GIORNO 8 SWAKOPMUND /SOSSUSVLEI (380 KM) 

01 set 2023

Pensione completa. Dopo la prima colazione partiamo in direzione sud, attraversando tutto il settore settentrionale del Namib Naukluft  National  Park  tra canyon e  paesaggi lunari. All’orizzonte saranno  ben visibili le alte dune del deserto del Namib: uno degli  scenari più belli  ed impressionanti della Namibia. Sistemazione in lodge. Il pomeriggio sarà a disposizione per una delle tante attività disponibili o  semplicemente per il relax gustando a pieno i colori, le luci e i suoni del deserto. Pernottamento.

 

SISTEMAZIONE PREVISTA – Le Mirage Resort & Spa 01 set – 03 set NOTTI: 2

 

GIORNO 9 SOSSUSVLEI, IL DESERTO DEL NAMIB (100 KM) 

02 set 2023

Pensione completa. La sveglia oggi è prevista alle prime luci del giorno. Si entra infatti all’interno del Parco del Namib Naukluft proprio al

sorgere del sole. I primi 50 Km sono su una strada asfaltata e da molti questo tragitto è considerato il più stupefacente di tutto il paese.

Cordoni di dune, infatti, lambiscono la strada e man mano che il sole si alza, le dune

assumono da un lato tutte le colorazioni possibili del rosso mentre l’altro lato rimane in ombra. Un gioco di colori che da sempre affascina i visitatori di questo antico deserto. Ci sarà del tempo a disposizione anche per esplorare Dead Vlei, uno degli angoli più belli in assoluto del Namib e non mancherà una visita al vicino Canyon di Sesriem. Rientro al lodge per il pranzo. Pomeriggio a disposizione per relax ai bordi piscina o per attività facoltative. Cena e pernottamento.

 

Sossusvlei

Questa valle dove il fiume Tsauchab scompare tra l’argilla bianca alla base di alcune tra le dune più alte del mondo, è una delle attrazioni turistiche più spettacolari della Namibia. Le dune si stendono a perdita d’occhio e le loro ricche colorazioni variano dall’albicocca al rosso e all’arancio vivo. Tre dei punti più belli nella zona di Sossusvlei sono: Hidden Vlei, a breve distanza dal parcheggio 2×4, Deadvlei, così nominata a causa degli scheletrici tronchi di antiche acacie che si trovano al centro della secca piana e Sossusvlei stessa. Se le piogge sono abbondanti, il fiume Tsauchab riesce a scorrere fino alla valle creando un paradiso per gli uccelli acquatici. Anche durante la stagione secca spesso è possibile vedere orici, antilopi saltanti e struzzi che si nutrono della sparsa vegetazione lungo i corsi d’acqua. Il Nara!, un frutto simile allo Tsamma, melone che si trova in questa zona, viene mangiato per il suo contenuto d’elementi nutritivi e di liquido.

 

Le Dune Del Namib

Le dune del Namib si estendono a sud, dall’Orange al Kuiseb River, (nella zona nota come dune sea o “mare di dune”) e a nord, da Torra Bay nel parco della Skeleton Coast fino al fiume Cuoca in Angola. Sono composte da variopinte sabbie di quarzo ed hanno sfumature che vanno dal color crema all’arancio, al rosso e al viola. A differenza delle antiche dune del Kalahari, quelle del Namib sono dinamiche perché si spostano e assumono forme particolari per effetto del vento. La parte superiore della duna, rivolta in direzione dello spostamento, si chiama pendio di scorrimento ed è qui che la sabbia, cadendo dalla cresta, scivola verso il basso. In questo punto si accumulano le particelle vegetali e i detriti animali che costituiscono la magra fonte alimentare degli abitanti di quest’ambiente e proprio per questo motivo vi si concentrano quasi tutte le forme di vita esistenti sulle dune.

 

Sesriem Canyon

Molti anni fa il fiume Tsauchab, che sorge nelle montagne Naukluft e Zaris intagliò un canyon in questa zona apparentemente desolata. Il Sesriem Canyon in realtà ospita uccelli, animali e piante perché le sue ripide pareti impediscono l’evaporazione dell’acqua e proiettano fresche ombre sul canyon. Oggi il fiume Tsauchab scorre solo dopo abbondanti piogge. Pare che il nome “Sesriem” derivi dal fatto che i primi visitatori dell’area raccogliessero l’acqua dal fiume unendo sei cinghie per i buoi (“riems” in Afrikaans) per fare in modo che un secchio raggiungesse l’acqua dalla cima del canyon. La parte ovest di questo canyon profondo 30 metri diventa gradualmente più bassa e a un certo punto il fiume si espande e forma una valle lungo il suo corso per Sossusvlei

 

GIORNO 10 SESRIEM (SOSSUSVLEI) / DESERTO DEL KALAHARI (290 KM) 

03 set 2023

Pensione completa. Un gradevole trasferimento tra bei passi montani ed ampie vallate ci conduce verso la regione del deserto del Kalahari. Sistemazione in uno dei Lodge della regione. Al pomeriggio esploriamo questo fragile eco-sistema con un’attività di safari a bordo di veicoli 4×4 aperti per poter apprezzare in tutta la sua bellezza anche questo affascinante deserto. Cena e pernottamento.

 

Per saperne di più: Kalahari

Il deserto del Kalahari è una vasta distesa sabbiosa che si estende per circa 520.000 km², è situato sull’immenso altopiano che copre l’Africa australe e si trova ad una altezza media di 900 metri. Copre il 70% del territorio del Botswana e parti dello Zimbabwe, della Namibia e del Sudafrica ed è il quarto deserto al mondo per estensione. Il deserto del Kalahari si trova all’interno di un bacino che porta lo stesso nome e misura oltre due milioni e mezzo di chilometri quadrati arrivando a coprire ben nove paesi africani. Il nome Kalahari deriva dalla parola Kgalagadi della lingua Tswana e significa “la grande sete”. Il Kalahari è un deserto di sabbia rossa, in parte arido e in parte semi arido. Parti del Kalahari ricevono più di 250 mm di acqua piovana ogni anno, mentre la zona veramente arida si trova a sud-ovest, dove ogni anno piovono meno di 175 mm d’acqua, rendendo quest’area un deserto di tipo fossile. Le temperature estive variano dai 20 ai 40 °C, mentre in inverno il clima è secco e freddo, con una temperatura minima che può essere sotto lo zero. Le uniche riserve d’acqua di grandi dimensioni sono costituite dai pan, laghi salati effimeri che si riempiono durante la stagione delle piogge. Tra gli animali che vivono nella regione vi sono iene, leoni, suricati, antilopi e molte specie di rettili e uccelli. La vegetazione è molto variegata e comprende più di 400 specie di piante, ma consiste principalmente di graminacee e acacie. Il Kalahari ospita l’antico popolo nomade dei Boscimani, che si crede vivano in queste terre come cacciatori-raccoglitori da almeno ventimila anni. Vi sono numerosi giacimenti di carbone, rame e nichel e una delle più grandi miniere di diamanti del mondo.

 

I San

I Boscimani o San come preferiscono farsi chiamare, sono gli abitanti più antichi dell’Africa Australe. Sembra accertato dalla scienza ufficiale che i San costituiscano uno dei più antichi rami dell’evoluzione dell’uomo moderno. I San vivevano perlopiù in gruppi nomadi composti di 25-35 persone. Ciascun gruppo si componeva di diverse famiglie. Questa etnia applicava un sistema di divisione delle terre in base al quale ogni gruppo aveva un suo territorio definito, che poteva misurare anche 1000 Kmq. Non vi era una gerarchia politica e non esistevano capi: le decisioni erano prese collettivamente dall’intero gruppo, all’interno del quale avevano diritto di parola tanto gli uomini quanto le donne. Ma non tutti i San vivevano solo di caccia e di raccolta. All’inizio del XIX secolo i San gestivano, infatti, una delle più vaste reti commerciali dell’era pre coloniale, estesa in tutto il Kalahari. L’arrivo delle popolazioni bantu, portò al declino di questo popolo che si aggravò ulteriormente con l’arrivo dei Boeri. Il conflitto con i bianchi è stato particolarmente cruento: i Boscimani erano accusati di attaccare indiscriminatamente il bestiame e di cacciare in zone che ora appartenevano ai coloni, di conseguenza furono perseguitati e addirittura cacciati dai coloni alla stregua di animali feroci. Oggi i San vivono principalmente in Botswana, nel deserto del Kalahari e in Namibia e sono considerati al livello più basso della scala sociale africana perché, non avendo più terra, hanno dovuto abbandonare il proprio stile di vita e di conseguenza la loro cultura. In Namibia vivono nella parte nord-orientale del paese e si suddividono in quattro gruppi: i Naro nella zona di Gobabis, gli !Xukwe e gli Hei//Kom nel Bushmanland occidentale, nel Kavango e nel Caprivi e gli Ju/hoansi (o kung) nel Bushmanland orientale, numerosi soprattutto nella zona intorno alla città di Tsumkwe. In passato la grande flessibilità della loro società ha aiutato i San a sottrarsi alle conquiste e alle dominazioni di altri popoli, ma al tempo stesso ha impedito loro di organizzarsi per formare gruppi di pressione e quindi rivendicare e difendere i loro diritti.

 

SISTEMAZIONE PREVISTA Kalahari Anib Lodge – 03 set – 04 set NOTTI: 1

 

GIORNO 11 DESERTO DEL KALAHARI /WINDHOEK (290 KM) 

04 set 2023

Dopo la prima colazione, trasferimento in aeroporto. Volo di rientro in Italia via scalo internazionale. Pasti e pernottamento a bordo.

SISTEMAZIONE PREVISTA   –  04 set – 05 set  NOTTI: 1

 

GIORNO 12 ITALIA  

Italia

Arrivo a destinazione in giornata.

 

 

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE € 4.400,00  minimo 15

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE € 4.150,00  minimo 20

TASSE AEROPORTUALI:  € 520

SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA:  € 550

ASSICURAZIONE ANNULLAMENTO: € 230

 

OPERATIVO VOLI
25 AUG ROMA              –  ADDIS ABEBA   23.40 – 07.10
25 AUG ADDIS ABEBA –  WINDHOEK      08.35 – 13.20
04 SEP WINDHOEK      –  ADDIS ABEBA  14.30 – 21.20
05 SEP ADDIS ABEBA  –  ROMA                 00.05  – 05.35

 

La quota comprende

-voli di linea in economica da Roma Fiumicino

-tutti i trasferimenti in loco in bus riservato

-trattamento di Pensione Completa dalla cena del 2°giorno alla prima colazione del giorno di partenza (eccetto il pranzo del 6°giorno dove è previsto un leggero spuntino)

-visite ed escursioni, ingressi inclusi quando necessari

-guida/accompagnatore in loco per tutta la durata del viaggio

-set da viaggio

-assicurazione medico bagaglio

-ACCOMPAGNATORE EUROCOMEX

La quota non comprende

-tasse aeroportuali da riconfermare al emissione dei biglietti

-bevande ai pasti

-mance

-assicurazione annullamento

-extra di carattere personale e quanto non specificato ne la quota comprende

 

IL COSTO DEL VOLO DI AVVICINAMENTO BARI-ROMA-BARI E’ DA VERIFICARE AL MOMENTO DELLA PRENOTAZIONE